Esistono diversi gradi di ansia anticipatoria, dai più lievi e occasionali alle forme più gravi, che implicano ripercussioni invalidanti. Tutti abbiamo vissuto almeno una volta nella vita un momento di ansia anticipatoria, ma questo non significa che si sia affetti da un grave disturbo. Può capitare di avvertire angoscia o panico per un evento rischioso o dall’esito incerto e che vorremmo evitare di affrontare: è del tutto normale.

Quando l’ansia anticipatoria diventa patologica ci impedisce di svolgere tutte quelle attività che non siano strettamente necessarie, come uscire con gli amici. Nei casi ancora più gravi le persone fanno fatica ad allontanarsi da casa: anche andare al supermercato può rappresentare un problema.

I sintomi dell’ansia anticipatoria

Chi soffre di ansia anticipatoria manifesterà una serie di sintomi sia cognitivi che fisici. Al pensiero di dover affrontare la situazione che ci dà ansia, si potrebbero avvertire: tensione e dolori muscolari, eccessiva sudorazione, il classico “nodo alla gola”, tachicardia, tremori, improvvisa stanchezza o cefalea.

Altri sintomi che possono verificarsi insieme alle manifestazioni fisiche sono: irritabilità, disturbi del sonno, preoccupazione, continuo stato di allerta, confusione, pensieri catastrofici, paura di perdere il controllo, difficoltà nel prendere decisioni e nel rimanere concentrati.

Alcuni di questi sintomi potrebbero essere confusi con i più comuni sintomi da ansia e stress. La differenza è che nel caso di ansia anticipatoria le persone mettono in atto un sistematico comportamento di evitamento, cioè desistono dalla prima intensione di “fare quella cosa”. L’evitamento non è necessariamente un evento ricorrente nelle persone che soffrono di ansia aspecifica.

Le cause dell’ansia anticipatoria

Le cause che scatenano l’ansia anticipatoria possono essere diverse, ma tutte sono collegate a una sensazione che il soggetto ha già vissuto e che non vuole assolutamente provare ancora una volta. La causa più comune è legata agli attacchi di panico. Se abbiamo avuto un attacco di panico mentre svolgevamo un’attività particolare, anche routinaria, eviteremo di ripetere quell’esperienza perché crediamo che sia stato il contesto a scatenare l’attacco di panico. Se, ad esempio, ci siamo sentiti male al supermercato, non vorremo più metterci piede. Se la stessa cosa è successa mentre facevamo la doccia da soli in casa, l’evitamento scatterà automatico nei confronti di quella specifica situazione: in questo caso le conseguenze saranno fortemente invalidanti perché colpiscono un contesto domestico molto comune.

Un’altra causa dell’ansia anticipatoria potrebbe essere aver vissuto un evento negativo che ci ha causato un disturbo post traumatico da stress. Questo comporta che l’ansia arrivi nel momento in cui si sia costretti a dover recarsi nello stesso luogo o dover usare gli stessi oggetti con i quali è avvenuto un incidente e cose del genere.

L’ipocondria è una possibile causa di ansia anticipatoria. Se ci rifiutiamo da anni di fare le analisi perché temiamo possano trovare qualcosa che non va, o abbiamo l’idea fissa di avere una malattia che i medici non riescono a individuare, ebbene, questi sono atteggiamenti tipici dell’ipocondriaco che vive con ansia anticipatoria il proprio stato di salute.

Chi soffre di fobia sociale spesso evita situazioni che possano metterlo nelle condizioni di poter ricevere giudizi negativi, convinto di essere inadeguato ai rapporti sociali.

Rimedi naturali per affrontare l’ansia anticipatoria

Per un livello non grave di ansia anticipatoria, possiamo intanto cercare di abbassare la tensione, mettendo in pratica tutti i più comuni rimedi naturali per ridurre stress e ansia, primo fra tutti, curare la qualità del riposo notturno e fare regolare attività fisica.

Per affrontare l’ansia anticipatoria dobbiamo sforzarci di capire la vera origine del nostro disturbo e imparare a riconoscerne i segnali: la consapevolezza ci aiuterà a controllare e arginare i pensieri negativi.

Poiché l’ansia anticipatoria è alimentata dalle fantasie catastrofiche sul futuro, cambiamo rotta all’immaginazione: concentriamoci su scenari positivi legati alle situazioni che più temiamo.