La reazione di attacco o fuga: di cosa si tratta?

La reazione di attacco o fuga è definita anche “reazione da stress acuta” o fight or flight response. Secondo questa teoria gli animali, compreso l’uomo, reagiscono alle minacce con una scarica generale del sistema nervoso simpatico. Questa reazione è stata riconosciuta come la prima tappa dell’adattamento allo stress ed è una evidente risposta dell’uomo a una situazione percepita come ansiogena.

In pratica, la “reazione attacco o fuga” è la primitiva risposta che prepara il corpo a “combattere” o alla “fuga” a seconda dell’attacco percepito. Un danno o una minaccia per la nostra sopravvivenza fanno sì che il nostro corpo si attivi in automatico, in maniera innata.

Quando sperimentiamo eccessive sollecitazioni, che siano preoccupazioni interne o circostanze, viene attivata una reazione esterna del corpo. La risposta alle minacce è memorizzata profondamente nel nostro cervello e rappresenta una sorta di “saggezza genetica”. Si tratta di un meccanismo progettato per difenderci da situazioni che riconosciamo come minacciose.

Questa risposta corrisponde a una precisa zona del nostro cervello chiamata ipotalamo la quale, quando è stimolata, attiva le cellule nervose. Alcune sostanze chimiche vengono rilasciate e preparano il nostro corpo alla fuga o alla lotta.

Le sostanze chimiche di cui parliamo sono l’adrenalina, la noradrenalina e il cortisolo e vengono rilasciate nel flusso sanguigno. Le cellule nervose attivate e il rilascio di sostanze chimiche provocano nel nostro corpo una serie di cambiamenti ben evidenti.

Stress e difese immunitarie basse sin da bambini, lo dimostra la scienza

Anche i bambini si stressano. Stress e abbassamento delle difese immunitarie sono frequente oggetto di indagine medica. Lo stress è stato associato a un certo numero di disturbi del sistema immunitario. Lo scopo dell’interesse scientifico in questo ambito è analizzare la correlazione tra stress e risposta immunitaria in bambini sani, con un’attenzione particolare alle patologie autoimmuni.

È stato dimostrato che bambini intorno ai 5 anni provenienti da nuclei genitoriali con un alto fattore di stress tendono a sviluppare una significativa produzione di cortisolo (l’ormone dello stress, appunto). Alcuni degli scenari familiari analizzati:

  • Eventi gravi in famiglia (lutti)
  • Genitori stressati e stressanti (cattiva influenza sui figli)
  • Carenza di sostegno psicologico da amici e parenti
  • Preoccupazioni nella vita di uno o entrambi i genitori (ad esempio, difficoltà sul lavoro).

Nel medio e lungo termine, uno stress cronico può indebolire le naturali difese del nostro organismo oppure, viceversa, sovrastimolare le risposte del sistema immunitario. In entrambi i casi, la risultante è uno squilibrio della funzione delle difese immunitarie che possono:

  • Abbassarsi e rendere l’organismo suscettibile all’azione di patogeni esterni;
  • Generare patologie autoimmuni, agendo contro l’organismo stesso.

Come contrastare lo stress? Perché è importante attenuare il carico emotivo

Quando il nostro sistema di attacco o fuga è attivato, tendiamo a percepire tutto l’ambiente circostante come una possibile minaccia per la nostra sopravvivenza.

Per sua stessa natura, la reazione di attacco o fuga esula dalla nostra razionalità: il nostro raziocinio vacilla e ci si muove in modalità “attacco”. Questo stato di allerta ci fa percepire quasi tutto nel nostro mondo come un potenziale pericolo per la nostra stabilità.

La sopraffazione dello stress eccessivo trasforma la nostra vita in una serie di emergenze a breve termine. Perdiamo lucidità, la capacità di rilassarci e goderci il momento viene meno. Passiamo da una crisi all’altra, senza mai staccare la spina e consumando energie mentali preziose: spesso arriviamo a fine giornata esausti anche senza aver fatto nulla di straordinario.

Come agire? Dopo aver visto che lo stress abbassa le difese immunitarie, ecco come intervenire per non lasciarci travolgere da questa condizione.

Svolgere pratiche di relax

Respirazione, mindfulness, training autogeno, tecniche di visualizzazione, yoga, tai chi: sono alcune delle innumerevoli attività che fanno bene a mente e corpo.

Fare movimento

Stretching, ginnastica dolce, passeggiata, yoga: la muscolatura si rilasserà, e di conseguenza anche la mente sarà più libera e alleggerita da pensieri opprimenti e ansiogeni.

Confidarsi e sfogarsi con qualcuno

Amici, conoscenti fidati, il nostro partner, un collega: condividere il nostro peso con qualcuno sarà utile ad alleggerirlo. Il sostegno morale è importante, aiuta a stare meglio e rafforza la fiducia nelle proprie capacità, soprattutto in situazioni di stress.