Cosa accade? Qualcosa di molto normale e comune: ci si fa vincere dall’ansia.

Come respirare per calmare ansia e stress

Durante una situazione di emergenza (anche senza un pericolo reale), può accadere che la frequenza respiratoria cambi a causa dell’ansia: si verifica quella che è chiamata “iperventilazione“, spesso accompagnata anche da altri sintomi, come:

  • Vertigini
  • Nodo alla gola
  • Formicolio o intorpidimento alle mani o ai piedi
  • Nausea
  • Confusione

Niente paura! Si tratta di un attacco di ansia (o proprio di panico), che può essere gestito respirando e inducendo una risposta di rilassamento.

Come calmare il respiro? Per prima cosa, comprendendolo. Le persone ansiose tendono, infatti, a respirare nella parte superiore dei polmoni, con respiri superficiali e rapidi, invece di respirare nei polmoni inferiori, in modo più lento e profondo, portando il fiato sino al diaframma, muscolo che separa il torace dall’addome. Parliamo, quindi, di respirazione diaframmatica.

A cosa serve la respirazione diaframmatica e come si attua

Quando l’ansia prende il sopravvento e la respirazione addominale si altera, si può attuare inizialmente un tipo di respirazione lenta e naturale; è molto semplice, basterà:

  • Inalare lentamente una normale quantità di aria attraverso il naso, riempiendo i polmoni inferiori.
  • Inspirare, tenendo una mano sullo stomaco e una sul petto. La mano inferiore dovrebbe alzarsi, mentre quella posta in alto restare ferma.
  • Continuare con questo tipo di respirazione dolce.

Un’altra tecnica di respirazione per calmare l’ansia è quella diaframmatica profonda, che può essere utilizzata nei momenti di maggiore tensione. Si dovrà:

  • Fare un respiro lungo e lento attraverso il naso, riempiendo prima i polmoni inferiori, poi i polmoni superiori.
  • Trattenere il respiro, per tre secondi.
  • Espirare lentamente attraverso le labbra contratte, mentre si rilassano i muscoli del viso, della mascella, delle spalle e dello stomaco.
  • Praticare questo respiro calmante almeno dieci volte al giorno per diverse settimane.

La respirazione del ventre è molto facile e rilassante. Dunque, da provare! La si può fare da seduti o sdraiati, l’importante è che si sia in una posizione comoda e che ci si concentri, allontanando anche i pensieri negativi.

Badate bene, però, è possibile avvertire delle leggere vertigini, quando si respira così. Nessun timore, col tempo si impara a regolare il respiro, così da avvertirne i benefici.

C’è da dire che la respirazione aiuta, come fosse un “pulsante di ripristino”, ma può essere importante andare a fondo nei pensieri e comprendere le cause del malessere.

Si consiglia anche di effettuare questa respirazione lenta e profonda al mattino: aiuterà ad alleviare eventuali rigidità muscolari (come le tensioni alla schiena) e a liberare i passaggi respiratori ostruiti.

Un momento da concedersi per iniziare la giornata al meglio e senza ansie!

Ma… cosa è l’ansia?

Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura”, diceva Sun Tzu. Dunque, perché non imparare ad ascoltarsi e a riconoscere le proprie emozioni? L’ansia, ad esempio, è una di queste. Si tratta di un fisiologico “campanello d’allarme”, uno stato di allerta che permette di regolare i nostri comportamenti, a seconda delle situazioni che si vivono. L’ansia, quindi, non è sempre negativa, ma ci aiuta ad affrontare le condizioni più difficili.

Altre volte, però, se unita allo stress, può diventare quasi patologica, alterando il normale funzionamento psichico e limitando capacità e comportamenti, essendo sopraffatti da sensazioni negative.

Quali sono le cause dell’ansia?

Se patologica, come detto, l’ansia è un problema e come tale va affrontato e risolto. In primis, si dovrebbe partire col comprendere le cause scatenanti, se necessario, anche grazie all’aiuto di una figura esperta come uno psicologo.

Generalmente, le cause dell’ansia possono:

  • avere un carattere ereditario;
  • essere legate a un fattore biologico, a seguito ad esempio di una alterazione della serotonina, neurotrasmettitore conosciuto come l’”ormone del buon umore”;
  • essere riconducibili a traumi anche infantili;
  • avere un legame con alcune patologie psichiatriche.

Cosa fare in questi casi? Gestirla è un obbligo e, quando possibile, utile potrebbe essere anche apprendere alcune tecniche per calmare l’ansia, come gli esercizi di respirazione di cui abbiamo parlato sopra.