L’insonnia nell’adulto può, nel lungo termine, causare problemi di salute e di gestione della quotidianità, mentre la mancanza di sonno in un bimbo può influire sullo sviluppo, sull’apprendimento e sulla salute del piccolo in generale. Insomma, i bambini necessitano di un buon sonno regolare per crescere in salute. Scopriamo di più su questo aspetto.

Quanto è importante il sonno nei bambini?

Il sonno è un fattore essenziale nella vita di ciascuno di noi e un aspetto imprescindibile di una vita sana. Il sonno costituisce circa un terzo della nostra vita. Rappresenta un ampio periodo durante il quale il nostro organismo si riposa e risparmia energia.

Ma a cosa serve il sonno? In generale, i bambini hanno bisogno di dormire per far sì che il loro organismo si rigeneri. Il sonno nei più piccoli è inoltre vitale per poter regolare il sistema immunitario, rendendolo meno suscettibile a malattie e malanni. Durante il sonno, infatti, i bambini, così come gli adulti, producono le citochine, proteine utilissime per contrastare infezioni, malattie e i livelli di stress.

Tra le funzioni del sonno, poi, la più importante è legata allo sviluppo cognitivo e all’apprendimento. Da questa considerazione è facile intuire come nel bambino il sonno sia un bene prezioso, indispensabile per il suo corretto accrescimento psico-fisico.

Molti studi hanno dimostrato che i bambini con un’adeguata quantità di ore di sonno e una regolare routine del riposo migliorano attenzione, comportamento, apprendimento, memoria ma, soprattutto, salute fisica e mentale. Per converso, un sonno discontinuo e qualitativamente povero può provocare rialzi pressori, obesità e depressione.

Infine, i bambini risultano più goffi e impulsivi se non dormono abbastanza, il che gli fa correre il rischio di farsi male. Si stima, infatti, che il 91% dei bambini che va incontro a infortuni tenda a dormire meno di nove ore a notte.

L’importanza del sonno nei bambini e i fattori che possono condizionarlo

La quantità di sonno fisiologicamente necessaria a una vita sana dell’individuo varia nel corso della vita. Ad esempio, per un bambino di sette anni, 10-11 ore di sonno nell’arco di una giornata sono sufficienti. Una serie di fattori sociali e ambientali sono determinanti nella valutazione della qualità del riposo infantile.

Quali? Il lavoro dei genitori e le abitudini familiari si sono rivelate incisive nella quantità di sonno dei piccoli. In molte famiglie dalla vita frenetica, con poco tempo da dedicare ai figli, l’importanza del riposo notturno sembra passare in secondo piano ed essere trascurata.

Ciò si riflette in una ridotta capacità del bambino di adattarsi ai cambiamenti, in un’alterazione dei ritmi circadiani, in un abbassamento della concentrazione e del profitto scolastico. A lungo andare, questa condizione potrebbe avere un impatto sullo sviluppo cognitivo dei bambini, provocando disturbi ed evenienze importanti lungo il corso della vita.

Riconoscere i segnali di mancanza di sonno in un bambino è in realtà molto semplice: se il piccolo si addormenta costantemente ma fatica a restare sveglio durante il giorno, oppure se durante la giornata risulta poco attivo e reattivo alle richieste degli adulti, potrebbe in effetti fare esperienza di un sonno inadeguato.

Quali requisiti deve rispettare un riposo ottimale per un bambino?

Un sonno sano, che promuova una corretta crescita del bambino, dovrebbe avere alcune, principali caratteristiche:

  • Una sufficiente quantità di ore di riposo, inclusi i sonnellini diurni;
  • Il sonno non deve essere interrotto o discontinuo;
  • Deve essere previsto un certo numero di sonnellini a seconda dell’età del piccolo;
  • Il sonno deve essere principalmente “naturale”, ossia seguire i ritmi biologici interni del bambino.

A livello quantitativo, tenere presente che i neonati necessitano dalle 14 alle 17 ore quotidiane, i bambini al di sotto di 12 mesi dalle 12 alle 15 ore ogni notte, mentre un bambino di due o tre anni ha bisogno dalle 11 alle 14 ore di sonno. Un bambino dell’asilo può invece dormire un massimo di 13 ore, mentre bambini di elementari e medie possono dormire dalle 9 alle 11 ore a notte.

Qual è l’impatto di una scarsa qualità del sonno sulla vita diurna? Un bambino che non dorme, riposa troppo poco o dorme male, sarà iperattivo, irrequieto, difficile da calmare. Può inoltre presentare irritabilità, sonnolenza, disturbi dell’apprendimento e del rendimento scolastico, deficit dell’attenzione, disturbi dell’umore e del comportamento fino ad arrivare ai ritardi psicomotori e dell’accrescimento.

Come conciliare il sonno nei bambini?

Il sonno infantile è importante, ma spesso non è facile convincere i bimbi grandicelli che è l’ora della nanna. Infatti, alcuni bambini non vogliono dormire, mentre altri tendono a svegliarsi spesso. Come intervenire? Stabilire una routine del sonno è fondamentale. Ad esempio è buona norma andare a dormire sempre alla stessa ora tutti i giorni. Ecco come orientarsi per organizzare una valida routine del riposo notturno:

  • spegnere le luci dell’ambiente nel quale il bimbo dorme;
  • evitare l’utilizzo di dispositivi elettronici e altre fonti di disturbo prima di dormire;
  • evitare che il piccolo beva bibite eccitanti (cola o altre bevande a base di caffeina);
  • è indicato un bagno caldo per favorire il rilassamento;
  • si può organizzare un’attività tranquilla, come ad esempio leggere una favola insieme;
  • se il piccolo si sveglia durante la notte, evitare di sgridarlo (si agiterebbe inutilmente), ma riaccompagnarlo con calma nella sua stanza;
  • stabilire un orario fisso per svegliarsi e uno per alzarsi e uscire dalla propria stanza per la colazione. In quel lasso di tempo, il piccolo può giocare con tranquillità nella propria camera;
  • creare un ambiente favorevole al sonno, facendo in modo che sia sempre ordinata e confortevole, non lasciando in bella vista i giochi e le attività che possano ricordare al bambino momenti di veglia divertenti, come giocattoli, libri e così via;
  • non lasciarlo correre o fare esercizio fisico intenso appena prima di andare a letto;
  • fare in modo che utilizzi il letto solo per dormire (dunque non per fare i compiti, leggere, giocare o altro). In questo modo, il bambino si abituerà ad associare il letto unicamente al sonno.

Se nessuno di questi consigli dovesse sortire effetti apprezzabili, non spaventiamoci. Se notiamo che nostro figlio o nostra figlia ha attacchi di sonno durante il giorno o difficoltà a scuola che potrebbero dipendere da uno scarso riposo notturno, parliamone col pediatra.