Da una recente ricerca condotta tra Stati Uniti e Cina e pubblicata sul giornale Sleep, per esempio, emerge che dormire poco (e male) può causare disidratazione, diminuendo così la funzionalità dell’organismo. Lo studio ha preso come campione circa 20 mila giovani adulti di entrambi i Paesi, analizzando le loro abitudini relative al sonno e prelevando loro un campione di urina. I risultati della ricerca parlano chiaro: le persone che dormivano meno di 6 ore per notte mostravano urine più dense rispetto a chi si garantiva almeno 8 ore di sonno, il che significa che avevano una percentuale di disidratazione tra il 16 e il 59% superiore a chi riposava adeguatamente.

Come mai succede questo? Perché la mancanza di sonno interrompe la produzione di un ormone – la Vasopressina – indispensabile per mantenere l’organismo correttamente idratato. La Vasopressina, infatti, ha la funzione di regolare l’idratazione corporea tra giorno e notte e durante il sonno viene rilasciata più velocemente. Di conseguenza, non dormire sufficientemente potrebbe compromettere il momento in cui l’ormone viene rilasciato in maggiore quantità, causando disidratazione.

Idratazione e sonno: cosa accade se il nostro organismo non riposa abbastanza

Il rapporto tra idratazione e sonno è a doppio senso: se è vero, infatti, che non concedersi le giuste ore di sonno può causare disidratazione, è vero anche il contrario e cioè che andare a letto disidratati può avere effetti negativi sulla qualità del sonno. La disidratazione, infatti, causa secchezza delle vie aree superiori, favorendo disturbi come il russare e facendo sì che alla mattina ci si svegli con la gola secca e, magari, la raucedine. Ma non finisce qui: se si va a dormire senza aver bevuto abbastanza possono insorgere crampi alle gambe durante la notte, spesso così dolorosi da tenere svegli. Da non dimenticare poi che un sonno interrotto e frammentario dovuto alla disidratazione può avere ripercussioni anche sui livelli di attenzione e concentrazione e sul tono dell’umore durante il giorno successivo.

Le buone pratiche per un sonno sereno e una corretta idratazione

Come abbiamo visto, per dormire bene è necessario assicurare all’organismo la giusta idratazione e viceversa. Per instaurare una relazione corretta tra idratazione e sonno si possono mettere in atto alcuni piccoli accorgimenti:

  • Bere un paio di bicchieri d’acqua alla mattina appena svegli, una buona abitudine che aiuta a reidratare immediatamente il corpo dopo la disidratazione fisiologica che avviene durante il sonno;
  • Attendere anche 90 minuti prima di bere il caffè alla mattina: a chi ha l’abitudine di prendere una tazza di caffè appena sveglio sembrerà un’attesa infinita, ma in realtà si tratta di una buona pratica utile a favorire la reidratazione del nostro corpo. La caffeina, infatti, è un diuretico e quindi accentua ancora di più la disidratazione corporea. Per questo è consigliabile bere prima un paio di bicchieri d’acqua, aspettare che l’organismo si reidrati e solo successivamente assumere caffeina;
  • Limitare l’alcol e, se proprio ci si vuole concedere un drink, farlo almeno 3 ore prima di andare a letto, prestando attenzione a bere un bicchiere d’acqua per ogni bevanda alcolica assunta.